Club Subacqueo " Aquasport " www.aquasport.hr
Siamo situati in Supetarska Draga sull'isola di Rab in un piccolo vilagio chiamato Gonar che è un ottimo posto per rilassanti vacanze con famiglia. Gonar è adatto anche per le persone con le barche a causa della sua posizione e vari punti di ancoraggio. Ci sono due negozi e tre ristoranti vicino da noi in cui è possibile trovare piatti della cucina tradizionale mediterranea. Il nostro diving center opera dal 1995 e cerca di offrire ai propri ospiti un'atmosfera familiare e tanto divertimento. Si trova in riva al mare. Basta fare qualche scalino. Ma, non preoccupatevi c'è anche un deposito dove potrete riporre l'attrezzatura per non portarla avanti-indietro ogni giorno. Questo diving club dispone anche di appartamenti molto belli e lussuosi ed è preferibilmente affittato a persone che vengono anche a fare immersioni. Per maggiori informazioni puoi sempre informarli sul loro sito web (maggiori informazioni di seguito). Per quelli che sono interessati ai numeri, eccoli qua:
La barca dispone di una piattaforma per facilitare l'immersione e la risalita ed è dotata di cassetta del pronto soccorso, di una radio stazione e di un cellulare in caso di urgenza. Il centro di ricarica si trova vicino al mare perciò non dovrete preoccuparvi di trascinare le bombole sù per il pendio - il che non è male se volete fare un po' di ginnastica. Questo è il posto ideale per tutti quelli che vogliono evitare l'industria delle attivitá subacquee. Noi siamo una famiglia di sub e vogliamo che ognuno si voi si senta come a casa sua. L'ordine del giorno si può facilmente adattare alle vostre necessitá e ai vostri desideri (si può fare colazione anche verso mezzogiorno, e alle 3 del mattino, dopo l'immersione notturna vi aspettano le crespelle o i crafen caldi). Quello che noi desideriamo è che voi torniate a casa soddisfatti, rilassati, rinfrescati e contenti! La scuola sub si basa sugli standard SSI in maniera moderna che include un approccio individuale e i materiali didattici. Ogni iscritto riceve il seguente completo OWD:
A disposizione degli iscritti ci sono tutti i supporti didattici: TV e DVD con la possibilitá di studi interattivi tramite computer. Oltre all'abilitazione degli adulti offriamo un corso per ragazzi sopra i 12 anni (Junior Open Water Diver). Il corso ha luogo nelle vicinanze del diving center e della costa. Ogni partecipante che ha buoni risultati riceve un regalo e inoltre offriamo un piccolo programma di intrattenimento. L'attivitá subacquea è uno sport meraviglioso, anche se purtroppo molti non riescono a liberarsi dalla paura dell'acqua nonostante il grande desiderio di diventare sub. Per farvi risparmiare tempo e denaro vi offriamo l'opportunità di una prova di immersione (scuba discovery) in base alla quale potrete valutare da soli le vostre capacitá. Un breve sguardo alla nostra offerta:
Durante una delle sue solite immersioni, il nostro istruttore Riko ha scoperto il sogno della sua vita. Ha trovato una nave antica con almeno 125 anfore di tipo greco-italico risalenti a piú di 2200 anni fa. Ha contattato immediatamente l'Ente nazionale per la ricerca archeologica e lo ha informato riguardo la sua scoperta. Un team di archeologi, restauratori e cameraman ha effettuato la prima ricerca della zona e cosi sono stati ritrovati, al di sotto delle anfore, i resti dell'antica nave! Questo luogo d'immersione é uno dei meglio conservati in tutto il mare Adriatico e per questo motivo é stato protetto con una "gabbia" al fine di permettere nuove ricerche. Quindi si tratta di un luogo d'immersione molto attrattivo. Due delle anfore menzionate sono esposte nel notro diving center in modo che tutti possano vederle e ammirarne la bellezza.
Il prezzo A comprende: il trasporto con l'imbarcazione (quando possibile), la ricarica delle bombole e la guida. Sconti speciali per gruppi di immersionisti in accordo con il capo del gruppo.
Di seguito sono riportate alcune reazioni a un forum di immersioni: Abbiamo fatto delle immersioni con un gruppo di subacquei per diversi anni con la base dell'immersione Aquasport sull'isola di Rab:
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Escursioni in barca" Vojka " Grozdana è la sorella del signor Pivac Boško ed è capitano della barca da tour Vojka. Con questa barca puoi provare ogni giorno un'escursione diversa e anche un bel picnic su un'isola disabitata. L'attracco è a Rab. Andando per un giorno intero con pranzo ad un prezzo ragionevole. Partiamo la mattina al porto di Rab e poi navighiamo attraverso il canale tra Barbat e Dolin fino al fiordo di acqua dolce Zavratnica e dopo di che navigheremo verso l'isola di Goli Otok. Qui scopriremo l'isola mentre Grozdana prepara il cibo. Puoi scegliere in anticipo (alla registrazione) tra un menu di carne o pesce. Dopo il delizioso cibo navighiamo verso l'ex-prigione dell'isola (per le donne) Grgur. Arriva il cervo alla banchina di ormeggio (non dimenticare di portare pane o lattuga o carote e vengono a mangiare dalla tua mano. Dopo una bella pausa salpiamo per una bella baia nei pressi della città di Rab, dove viene gettata l'ancora in modo che tutti possano godersi gli spruzzi nell'acqua di mare molto pulita. Poi torniamo alla città di Rab, dove attracciamo alle 18:00. Non dimenticare la tua macchina fotografica, perché ci sono buone probabilità che i delfini nuotino con la barca e giochino una partita. Cerca ulteriori informazioni nella nostra cartella informativa nel ristorante Pivac a Supetarska Draga. Zavratnica :La baia di acqua dolce Zavratnica è un paradiso in terra. Si trova sul lato destro di Jablanac dove si trasferisce sull'isola di Rab. Per i navigatori veloci, solo questo suggerimento; non navigare troppo in fretta perché troppo lontano dalla terraferma navighi rapidamente oltre l'entrata di questo fiordo di acqua dolce. Quando entri nella baia devi regolarne la velocità. È una baia che si snoda per novecento metri nell'entroterra con acque limpide. Sulla sinistra, un traghetto fu lasciato cadere durante gli anni della guerra. Questo è profondo circa 5 metri ed è ovviamente bello per le immersioni o lo snorkeling. Alla fine della baia una fonte sottomarina con acqua fresca scorre con acqua ghiacciata dalle montagne. Quest'acqua si mescola con l'acqua salata più calda del mare e questo dà una miscela speciale. Goli otok : (letteralmente l'isola nuda) è un'isola situata nel Mare Adriatico, al largo della costa della Croazia tra le isole di Krk e Rab e la terraferma. L'isola si estende su una superficie di 4,7 km². È un'isola pura e disabitata con pochissima vegetazione. Da lì il nome di "isola nuda". Durante la prima guerra mondiale, gli austriaci allestirono un campo per prigionieri di guerra russi sull'isola allora disabitata. Nella Jugoslavia del dopoguerra, nel 1946 fu istituito un campo di prigionia per gli oppositori politici interni a Goli Otok. Dall'estate del 1948 (la rottura di Tito con Stalin), soprattutto i comunisti furono internati, accusati di simpatie staliniste del Comintern. Dal 1949 l'isola divenne ufficialmente una prigione e un istituto penale (lavoro forzato). L'isola era sorvegliata da motovedette che navigavano intorno all'isola e lungo la costa per scacciare gli ospiti non invitati e tenerli a distanza. Goli Otok era strettamente segreto. Dopo la seconda guerra mondiale, 2000 uomini, comunisti, hanno lasciato il Monfalcone italiano per la Jugoslavia per aiutare a costruire il paese. Dopo la rottura di Tito con Stalin, gli uomini furono deportati a Goli otok. Sia l'Italia che la Jugoslavia non hanno dato alcuna pubblicità a questo evento. In parte a causa dell'opera letteraria di Claudio Magris, questo episodio speciale ha attirato l'attenzione. Dal 1989, l'isola è di nuovo accessibile ai visitatori. Guidano in giro con i turisti su un treno trainato da un trattore. Sveti Grgur : È un'isola disabitata in Croazia, sulla costa del Mar Adriatico vicino all'isola di Goli. |
La Croazia, ufficialmente Repubblica di Croazia (Republika Hrvatska, in croato), è uno Stato dell'Unione europea con una popolazione di 4.154.200 abitanti (2017), la sua capitale è Zagabria (Zagreb, 792.875 abitanti, ultimo censimento nel 2011). Confina a nord con la Slovenia, a nord-est con l'Ungheria, ad est con la Serbia, a sud con la Bosnia ed Erzegovina e il Montenegro, mentre a ovest è affacciata sul mare Adriatico. La superficie territoriale è di 56.542 km² mentre la superficie delle acque territoriali è pari a 31.067 km². La Croazia è una repubblica parlamentare e la lingua ufficiale è il croato. La Regione Istriana, comprendente la maggior parte dell'Istria, adotta ufficialmente il bilinguismo (croato e italiano), ma la sua attuazione varia a livello comunale. La Croazia tra il 1102 e il 1918 fu unita al Regno d'Ungheria, seguendone le sorti; successivamente ha fatto parte della Jugoslavia fino al 1991 divenendone indipendente all'inizio delle guerre dei Balcani. La Croazia ha aderito alla NATO il 1º aprile 2009 e dal 1º luglio 2013 è il ventottesimo Stato membro dell'Unione europea. Attualmente la Festa nazionale croata (così come quella slovena) ricorre il 25 giugno, anniversario della dichiarazione d'indipendenza del 1991. È festa nazionale croata anche la data dell' 8 ottobre (Dan neovisnosti), data dell'indipendenza dalla Jugoslavia, nel 1991. Storia :Nel tardo impero romano fu invasa prima dagli ostrogoti e poi dagli avari. Ristabilita la sovranità romana (Impero Romano d'Oriente) nel VI secolo, fu occupata, nel secolo successivo, dai croati, una tribù slava originaria dell'odierna Ucraina. Nel X secolo divenne un regno indipendente, il Regno di Croazia, il cui sovrano, Tomislav fu incoronato nel 925. Nel 1102 fu annessa al regno di Ungheria, il cui re era stato chiamato a governarla dal 1091. I re d'Ungheria garantirono ampia autonomia e protezione dai nemici esterni (Sacro Romano Impero, Venezia, Bisanzio, più tardi Mongoli e Turchi).
Alcune città dalmate (eccetto la Repubblica di Ragusa) fecero parte dello Stato da Mar veneto dal 1409 al 1797 (pace di Campoformio). Dopo la breve dominazione francese, la Dalmazia nel 1816 divenne un paese della corona austriaca (Regno di Dalmazia). L'Istria costiera occidentale apparteneva sin dal Medioevo alla Repubblica di Venezia, mentre Pisino fu una contea in seno all'Arciducato d'Austria. In seguito al Congresso di Vienna (1815), l'Istria fece parte dell'Impero Asburgico, dal 1860 come Margraviato d'Istria in seno al Litorale austriaco. Al termine della prima guerra mondiale, con il Trattato di Versailles, la Croazia-Slavonia e la Dalmazia entrarono a far parte del Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, successivamente denominato (1929) Regno di Jugoslavia, mentre l'Istria e la città di Fiume furono annesse al Regno d'Italia del quale fecero parte integrante fino al termine della seconda guerra mondiale. Nel 1939 la Croazia divenne un'entità autonoma (Banato di Croazia).
Al termine del conflitto nel 1945, il paese diventò membro della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia (come Repubblica Popolare di Croazia, dal 1963 Repubblica Socialista di Croazia), sotto la presidenza del maresciallo Tito, che instaurò un governo socialista spesso in disaccordo con l'Unione Sovietica, tanto da attirare le deboli simpatie dell'Occidente, in netto contrasto con la politica sovietica. La maggior parte dell'Istria venne incorporata nella Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia, e a sua volta spartita tra Slovenia e Croazia dopo la seconda guerra mondiale. Da ciò derivò l'esodo delle popolazioni italiane istriane, fiumane e dalmate. Il crollo dei regimi comunisti dell'Europa orientale provocò un indebolimento della Lega Comunista Jugoslava: nel partito vi furono disaccordi sulla linea di gestione della federazione fra le delegazioni croate e slovene che rivendicavano maggiore autonomia e quella serba, guidata da Slobodan Milošević, di orientamento contrario. I delegati croati e sloveni abbandonarono il XIV congresso del partito nel gennaio del 1990 e nel 1991 la Croazia si proclamò stato indipendente. Nonostante l'invito dei capi di Stato della CEE a non procedere ad un riconoscimento separato, l'Islanda, (per voce del suo ministro degli esteri Jón Baldvin Hannibalsson), seguita dalla Città del Vaticano, Austria e Germania procedettero ad un riconoscimento unilaterale. I paesi della CEE riconobbero la Croazia come uno Stato indipendente il 15 gennaio 1992 e il 22 maggio 1992 la Croazia divenne un membro dell'ONU. Seguì un duro conflitto con Serbia e Bosnia, che si concluse con gli Accordi di Dayton (1995). Oggi la Croazia è anche membro del Consiglio d'Europa e dell'Unione europea. Morfologia :
Il bassopiano pannonico la Croazia settentrionale comprende l'area tra il fiume Kupa e il confine con l'Ungheria, le pianure lungo i fiumi Sava e Kupa, le aree intorno alle città di Zagabria, Karlovac e Sisak che demograficamente ed economicamente rappresentano il centro della Croazia, l'area montuosa dello Zagorje e la regione di Međimurje nella parte nord-orientale del paese fra i fiumi Drava e Mur.
L'Istria, la penisola nella parte settentrionale del paese La Croazia possiede ben 1.185 isole, di cui solo 50 abitate. Il clima è continentale. Gastronomia: La cucina croata è molto variegata ed è proprio per questo conosciuta di più sotto le sue denominazioni regionali; l'Unione europea ha già riconosciuto e protetto alcuni prodotti tipici sotto la denominazione di prodotti ZOI e ZOZP croati. Le radici affondano nel periodo preslavo e la differenza nella scelta degli ingredienti e nelle preparazioni è molto accentuata, se si paragona la parte continentale con quella marittima. Per la cucina continentale, le basi sono state gettate dalla cucina preslava e dai contatti, molto più recenti, con cucine più conosciute e rinomate - quella ungherese, viennese e turca. Una delle preparazioni più originale è quella della carne di tìblizze del Međimurje, tipica dell'estremo Nord del paese. Le regioni della costa sono caratterizzate dagli influssi dei Greci, Romani, Illiri; poi dei Veneziani e più tardi anche dalle cucine italiana e francese. Alcuni tra i più famosi piatti tipici sono essenzialmente a base di pesce appena pescato e cotto, servito con contorno di bietola (blitva) o patate (krumpir). Allo stesso modo si servono i frutti di mare, come le vongole (mušule), gli scampi (škampi), le ostriche (kamenice) e i mitili (dagnje). Un antipasto estivo molto comune è la salata od hobotnice, un'insalata di pollo con patate, cipolline e polpo. Gli influssi della cucina italiana (e specificatamente di quella veneziana) sono presenti nei risotti (rižot), come lo crni rižot, il risotto al nero di seppia, o il rižot sa škampima, il risotto ai gamberetti. I dolci sono pochi, e il più comune è la palačinke (crepes), serviti con nocciole, marmellata o cioccolato. Nei dintorni di Ragusa si può assaporare la rožata, simile alla crême brulée, mentre sull'isola di Lissa il dolce tipico è la pogača, una focaccia sottile farcita. Sono noti in Croazia anche i ćevapčići. Idrografia: La gran parte dei fiumi della Croazia appartiene al bacino del Mar Nero (Danubio, Sava, Drava, Kupa e Una), ma un ridotto numero di fiumi sfocia nel Mare Adriatico (Zermagna, Cherca, Čikola, Cetina e Narenta). I fiumi nella parte settentrionale del paese hanno problemi di inquinamento, soprattutto la Sava nel tratto compreso tra Zagabria e Sisak.I fiumi più lunghi sono Sava (562 km) e Drava (505 km) che delimitano parte del confine tra Croazia e Bosnia-Erzegovina e Ungheria. Entrambi sfociano nel Danubio di cui la Sava è l'affluente principale, in ordine di apporto idrico mentre la Drava è il quarto. Il Danubio delimita il confine tra la Croazia e la provincia serba della Vojvodina. Il tratto croato del Danubio è lungo 188 km. L'alto corso del fiume Kupa (269 km) forma il confine naturale fra Croazia e Slovenia, sfocia nella Sava a Sisak. Altri fiumi sono il Korana, Krapina, Lonja, Mur e Vuka. I fiumi provenienti dalle Alpi Dinariche e che sfociano nell'Adriatico hanno un corso breve, fatta eccezione per il fiume Narenta. Le coste sono caratterizzate da una flora mediterranea mentre i rilievi sono coperti da fitte foreste di latifoglie e conifere. Etnie
Il paese è abitato in prevalenza da croati (89,63%) di religione cattolica. Fra le minoranze vi sono serbi (4,54%), bosgnacchi (0,5%), ungheresi (0.37%) e circa 20.000 italiani (ovvero lo 0,45% circa) sparsi tra Istria, Fiume, Dalmazia (Zara, Spalato), Slavonia (Požega) e Moslavina (Sisak), quello che è rimasto di una presenza italiana che prima dell'inizio della seconda guerra mondiale ammontava - nelle terre attualmente croate - a circa 300.000 persone. La popolazione serba, insediatasi in queste zone dal XVI secolo, in passato era composta per lo più da funzionari dell'Impero Austroungarico e costituiva una sorta di casta militare scarsamente integrata con il resto della popolazione. Con l'andare dei secoli la situazione cambiò e l'etnia serba si integrò con la popolazione croata. Alla fine della prima guerra mondiale si costituì il Regno dei Serbi, dei Croati e degli Sloveni e le etnie convissero fra mille tensioni; ne è esempio l'omicidio di tre deputati croati in Parlamento nel 1928, episodio che causò l'abbandono permanente dell'aula da parte di tutti i deputati croati. La degenerazione nei rapporti culminò nelle stragi dei serbi durante la seconda guerra mondiale, quando lo stato indipendente della Croazia - capeggiato dal dittatore ustascia Ante Pavelić - perseguitò l'etnia serba. All'inizio delle guerre etniche degli anni Novanta dopo l'aggressione serba e montenegrina alla Croazia, la popolazione serba era concentrata nelle zone della Krajina e della Slavonia, e costituiva il 12% della popolazione complessiva della Croazia. I serbi della Krajina si autoproclamarono indipendenti dalla Croazia, affermando di voler esercitare gli stessi diritti all'autodeterminazione che avevano portato la Croazia a dichiarare la propria indipendenza. Dopo la riconquista della Krajina (con l'Operazione Tempesta), circa 400.000 serbi fuggirono, incalzati dalle truppe croate. Ci furono numerose stragi di popolazioni civili perpetrate dall'esercito croato. Negli ultimi anni il governo croato, sollecitato dall'Unione europea, ha attuato alcune azioni volte a non ostacolare il rientro dei serbi fuggiti dalla Croazia. Una parte della popolazione serba è effettivamente ritornata.[12][13]; la percentuale dei serbi in Croazia risulta ancor oggi diminuita di quasi due terzi. In Bosnia-Erzegovina vivono circa 700.000 croati, che sono una delle tre comunità etniche principali e costituenti questa nazione. Clima :Si distinguono quattro aree climatiche: pianure interne, con clima semi-continentale caratterizzato da estati secche ed abbastanza calde (medie di luglio attorno ai +22/+23 °C) ma con forti contrasti (possono esserci molti giorni di fila con massime intorno ai 35° ed afa e, per contro, periodi molto freschi caratterizzati da forte maltempo) ed inverni freddi (0/+1 °C di media in gennaio) con cieli spesso coperti e nebulosità diffusa e frequente, nevicate non infrequenti ma raramente intense e persistenza del manto nevoso al suolo abbastanza prolungata (specie nelle zone nord-orientali). Il 23% del fondo della Croazia è coperto da foreste. La più grande varietà di piante si trova nelle montagne del Velebit. Qui si verificano più di 2700 diversi tipi di piante. La stella alpina a rischio di estinzione può ancora essere ammirata lì. Lupi e orsi appaiono ancora nella Croazia centrale. Le isole sono spesso calve e sterili sul lato della terraferma, ma dall'altra parte troverete spesso gemme reali, molto fertili e verdi, con molte baie e insenature con piccole spiagge sabbiose e bellissimi ancoraggi. La Croazia ha anche i suoi 8 parchi naturali: Isole Brioni : sito web Isole Brioni (Brijuni) formano un Parco nazionale e si trovano nel Mare Adriatico di fronte alla penisola Istriana in Croazia. Sull'isola non sono ammessi né cani né biciclette. Cenni geografici Flora e fauna del Parco nazionale di Brioni Sulla punta Gromača dell'isola Maggiore si estende su 7 ettari la riserva ornitologica di Valdaura. La riserva ha 3 laghetti, nacque sui resti delle saline medievali Valdaura, e oggi ospita diverse specie di uccelli locali e migratori. Tra i volatili è possibile vedere i gabbiani, le rondini di mare, il raro Phalcocorax aristotelis, la canapiglie, i mestoloni, l'oca selvatica canadese, le cicogne nere e l'airone cenerino. Gli altri animali che popolano le isole sono la lepre, il cervo pomellato, il daino, il muflone. Sull'isola Maggiore è stato allestito (nel 1978) anche un parco-safari di 9 ettari che ospita elefanti, lama, zebre, antilopi e altri animali. All'interno del parco si trova anche l'Etno-park dedicato agli animali tipici dell'Istria come il bue, la pecora, l'asino e la capra. Il parco protetto logicamente è esteso anche al mare, dove possiamo trovare la Pinna nobilis, i datteri (Lithophaga lithophaga), l'alga marrone (Phacus), le spugne, i ricci, varie specie di pesci, le tartarughe e occasionalmente anche i delfini. Quando andare Cenni storici I Laghi di Plitvice: sito web (in croato Plitvička Jezera) formano un parco nazionale della Croazia.
Gornja jezera: Prošćansko jezero, Ciginovac, Okrugljak, Batinovac, Veliko jezero, Malo jezero, Vir, Galovac, Milino jezero, Gradinsko jezero, Burgeti e Kozjak (il lago maggiore del parco che tocca la profondità di 47 m). Ha ampie foreste, con una vegetazione mista tra alpina e mediterranea, e una notevole varietà di piante grazie ai diversi microclimi, diversi tipi di suolo e diverse altitudini. Quando andare
Già nel XVII secolo il parco viene segnalato nei primi disegni cartografici, mentre nella seconda metà del XVIII secolo se ne parla in alcuni scritti. I laghi divennero un'attrazione turistica già alla fine dell'Ottocento. Il primo hotel venne aperto nel 1896 e già dal 1893 c'era una commissione per la tutela dell'area, una sorta di predecessore dell'attuale ente di gestione del parco. Nel 1949 il governo comunista dell'allora Jugoslavia creò il primo parco nazionale croato che nel 1979 divenne parte dei beni protetti dall'UNESCO per la straordinaria bellezza naturale e la naturale produzione di torba attraverso processi chimici e biologici. Il parco divenne presto la più importante attrazione turistica della Jugoslavia. Tuttavia nel marzo del 1991 divenne anche teatro del primo scontro armato con vittime della Guerra d'Indipendenza Croata. Il parco fu tenuto dalle forze serbe durante il conflitto subendo diversi danni, con hotel e altre strutture usate come baracche. Fu teatro di scontri con numerose vittime anche civili. Nel 1995 venne preso dall'esercito croato durante l'operazione che di fatto sancì la fine della guerra. La guerra spinse l'UNESCO ad aggiungere il parco alla lista dei beni in pericolo. Data la sua importanza economica il governo croato decise di dare priorità alla bonifica dell'area dalle mine tanto che nel 1998 l'UNESCO dichiarò il parco libero da mine e lo tolse dall'elenco dei beni in pericolo. Tuttavia è bene ricordare che nella zona attorno a Plitvice ci sono ancora aree in cui la bonifica delle mine non è stata completata. Il Parco nazionale della Krka: sitoweb (Nacionalni Park Krka) è un parco nazionale della regione di Sebenico in Croazia.
Flora e fauna Cenni storici Isole Kornati: sitoweb LA POLINESIA DELL'ADRIATICO
Risnjak Parco Nazionale: sitoweb Il Parco Naturale del Monte Risnjak si trova alle spalle del tratto di costa che va da Kraljevica a Senj, a 15 km dal mare e ha una superficie di 6350 ettari. Come si raggiunge il Parco Nazionale Risnjak: Paklenica :sitoweb
Insola Mljet: sitoweb l parco nazionale Mljet è stato proclamato nel 1960 e comprende la parte occidentale dell'isola. L'isola è stata proclamata il parco nazionale prima di tutto grazie alla sua eccezionale sinuosità della costa e alla ricca vegetazione cioè boscosità. Nella parte sud dell'isola il mare si insinua usando gli stretti e crea un lago grande e un lago piccolo i quali, anche se sono salati, si considerano laghi. Sono ricchi delle diverse conchiglie (mitili, pinne, specie di mollusco bivale marino e ostriche) e plancton di questi laghi è stato oggetto di più ricerche scientifiche. Nella parte sud del lago grande si trova l'isoletta Santa Maria con antico monastero benedettino e la chiesa dal 12. secolo. L'edificio del monastero di oggi è la costruzione rinascimentale a due piani. Nella parte sud-est si trova la torre di difesa e tutte le costruzioni dell'isola (includendo la chiesa) formano un complesso di difesa. Oggi, nella struttura del monastero esiste anche il ristorante che vi raccomandiamo a visitare. La vegetazione dell'isola, in particolare quella del parco nazionale è molto ricca. Per questa ragione, l'isola di Meleda è conosciuta come «isola verde». Il bosco del pino alpino intorno al lago è considerato di essere il più bello e il più conservato del Mediterraneo. Fino a quando sull'isola abita mungos, la piccola bestia che distrugge i serpenti, sull'isola non ci sono più i serpenti velenosi ma non c'è nemmeno molta selvaggina. Fra diversa e ricca fauna della zona litorale, spicca foca monaca (Monachus albiventer). Questo mammifero protetto è uno delle rari foche dell'Adriatico. E' possibile visitare il parco nazionale Mljet anche con la nave da Dubrovnik e con molti navi turistici che partono da Korcula, Hvar, Brac, Makarska e Peljesac e che di solito si accostano al porto Pomena. I visitatori possono godere il mare e il sole e camminare intorno al lago fino alla cima Montokuc dove possono godere il bellissimo panorama sull'intero parco nazionale. Il prezzo del biglietto è 90-100 kn.
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La Lingua: | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La lingua croata è una lingua slava legata a lingue come sloveno, serbo, russo, ceco, polacco, ecc. È un linguaggio fonetico, cioè tutto ciò che leggi! Nelle aree turistiche si può facilmente trattare con tedesco o inglese. La sceneggiatura ufficiale è la scrittura latina, l'alfabeto croato è composto da 30 lettere. |
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Storia della Croazia:
Nel corso della sua storia burrascosa, la Croazia o alcune sue parti venivano via via sottomesse ad una serie di stati e imperi che si succedevano sulla scena europea – Ungheria, Austria, Impero Ottomano, Repubblica di Venezia, Italia, Jugoslavia e molti altri. Prima di loro, ci sono stati gli antichi Romani e le tribù slave stabilitesi nel VII secolo sull'odierno suolo della Croazia. La Croazia durante l'età della pietra e del ferro : Le tracce della vita umana sul territorio dell'odierna Croazia risalgono ancora ai tempi del paleolitico. A livello europeo è importante il luogo di ritrovamento dell'uomo di neanderthal, nella grotta di Hušnjakov brijeg vicino a Krapina: nella bibliografia scientifica quest'uomo del paleolitico è noto come "Homo krapiniensis", secondo il toponimo della città dov'è stato rinvenuto. Attorno ai fiumi Sava, Drava e Danubio sono stati trovati i resti delle culture risalenti al neolitico, mentre per l'era del bronzo è tipica la famosa cultura di Vučedol sviluppatasi lungo il Danubio, a poca distanza dalla città di Vukovar: qui si sono conservati i resti di oggetti preziosi di ceramica, fra quali la più nota è la Colomba di Vučedol. All'epoca del ferro risalgono i resti delle tribù illiriche - Liburni, Iapodi e Dalmati – presenti dall'Istria, fino alla Dalmazia e all'Erzegovina. Nel IV secolo a.C. anche i Celti lasciarono traccia del loro passaggio sul suolo croato. Sulle isole dell'Adriatico e le foci dei fiumi, ci sono le testimonianze della presenza degli antichi Greci le cui colonie si trovavano sulle isole di Vis-Lissa (Issa) e Hvar-Lesina (Pharos), nell'odierna città di Trogir-Traù (Tragurion) e altrove. Epoca romana : Due secoli dopo i Greci, la costa orientale dell'Adriatico viene popolata dai Romani, anche se iniziano a conquistare i territori croati appena all'inizio del primo secolo dell'era nuova. Fondano le province della Dalmazia e della Pannonia e annettono l'Istria alla regione italica Venetia et Histria. Ai tempi di Roma si sviluppano rapidamente il commercio e il traffico, si costruiscono strade e porti, sorgono numerose città come Pola, Parentium (Parenzo), Jadera (Zara), Scardona e Narona sulla foce del fiume Neretva. Nella zona continentale dell'odierna Croazia sorgono Siscia (Sisak), Cibalae (Vinkovci), Sirmium (Mitrovica), Mursa (Osijek) e numerose altre città che oggi esistono lungo le strade e vie marittime romane di una volta. L'arrivo dei croati : Nei secoli successivi alla caduta dell'Impero Romano d'Occidente avvenuta nel 476, inizia un popolamento di massa delle province romane da parte di nuovi abitanti: sul territorio dell'odierna Croazia arrivano prevalentemente i Croati, una tribù di guerrieri slavi, alleata con gli Avari. Conquistano sistematicamente e popolano la zona dell'ex Illirico romano, partendo innanzitutto dalla Pannonia per continuare con la Dalmazia. Nel 582 conquistano la fiorente città di Sirmij, nel 614 Salona e successivamente Epidaurum (Cavtat). Arrivando in questi territori, i Croati si mescolano completamente con gli indigeni e accettano la fede cristiana. Presto fondano un loro stato che durerà quasi cinquecento anni. Questo è il periodo del dominio dei principi e re croati, fortemente contraddistinto da guerre con i Franchi, i Veneziani, gli Arabi, gli Ungheresi, i Bulgari e i Bizantini. I primi regnanti croati : Il primo sovrano croato noto era il Principe Branimir della fine del IX secolo, mentre il primo Re croato Tomislav, incoronato nel 925, ha regnato fino al 928. Re Tomislav della dinastia dei Trpimirović creò un regno croato medievale che vide il suo apice ai tempi di Re Petar Krešimir IV dal 1058 al 1074. In questo periodo le città dalmate s'impegnarono a dare al Re un terzo delle entrate portuali, in segno di pace e aiuto alla loro flotta marina ai tempi di guerra. Tutte le entrate di questo genere rafforzavano il regno. Il periodo di gloria però dei re croati cessò con la scomparsa della dinastia dei Trpimirović, quando nel 1102 riconobbero il sovrano ungarico Koloman come Re della Croazia e dell'Ungheria. All'inizio il legame fra gli stati croato e ungarico si basava soltanto sullo stesso sovrano, ma gli scontri frequenti con la Repubblica di Venezia e l'Impero Bizantino per la Dalmazia, e più tardi anche con l'Impero Ottomano, rafforzarono i rapporti fra questi due stati. La monarchia asburgica e la Repubblica di Venezia : Il Regno Croato-Ungarico durò fino al 1526, ovvero fino allo scontro contro i turchi noto come "battaglia di Mohač". Questo periodo storico fu segnato dalle guerre intestine fra la nobiltà croata e ungarica per la posizione e il predominio, ma anche dai perenni conflitti con i Turchi. Quando i Turchi Ottomani iniziarono a conquistare l'Europa, la Croazia si trovò ai confini con l'Impero Turco e nel XVI secolo divenne la paladina della cristianità in Europa. Malgrado le costanti battaglie, la Croazia perdeva sempre più terreno. La battaglia di "Mohačko polje" del 1526 segnò il culmine dei conflitti fra Croati e Ungheresi da una parte, e Turchi dall'altra. La vittoria delle forze turche indicò la fine del potere dell'Impero Ungarico; i Croati e gli Ungheresi però non si lasciarono sottomettere ed entrambi gli stati entrarono a far parte della Monarchia Asburgica, mentre il litorale croato fu sottomesso alla Repubblica di Venezia. Le guerre con i Turchi continuarono e dopo la vittoria di Sisak nel 1593 il popolo croato iniziò a riconquistare il suo territorio, anche se una parte era persa per sempre. Nel XVIII secolo l'Impero Ottomano fu per sempre respinto dall'Ungheria e dalla Croazia, mentre la Monarchia Asburgica, nota con il nome di Impero Austriaco, riprese il controllo. Il regno della Corte di Vienna : Considerato che la corte viennese attuava la centralizzazione e la germanizzazione, i Croati continuarono a lottare per ottenere uno stato di diritto. Accanto a ciò, la Dalmazia nel corso del dominio veneziano durato un secolo, rimase sotto l'influsso italiano. Con la caduta della Serenissima, verso la fine del XVIII secolo, il Litorale e la Dalmazia vennero sottomessi alla corte viennese. La rinascita nazionale Croata : Le tendenze centraliste dell'Impero Austriaco portarono all'aumento delle tensioni e delle lotte contro la germanizzazione, l'ungarizzazione e l'italianizzazione, culminate nella prima metà del XIX secolo. Questo periodo è denominato il Risorgimento popolare croato: fra i suoi maggiori successi vanno annoverati la reintroduzione del croato come lingua ufficiale, ed un forte decollo della cultura e della letteratura croata. Il Regno di Jugoslavia e lo Stato indipendente : La Croazia faceva parte dell'Austria-Ungheria fino alla fine della Prima guerra mondiale nel 1918 quando con la caduta della Monarchia, entrò a far parte del Regno dei Serbi, Croati e Sloveni che nel 1929 venne rinominato in Regno di Jugoslavia. Dopo la Seconda guerra mondiale la Croazia era una delle sei repubbliche che costituivano la Jugoslavia; con la capitolazione di quest'ultima, all'inizio degli anni Novanta, la Croazia diventa uno stato indipendente. |